Eccellenze agroalimentari del Lazio

Conosci tutte le eccellenze agroalimentari del Lazio? Ma proprio tutte? L’Italia è il Paese europeo con la maggiore varietà di produzioni agroalimentari. Il Bel Paese possiede infatti ben 301 produzioni tra DOP, IGP e STG, a cui si aggiungono anche 524 vini DOCG, DOC e IGT, per un totale di 826 prodotti agroalimentari a marchio, riconosciuti dall’Unione europea (elenco aggiornato al 13 Marzo 2020).

Il marchio conferisce un valore aggiunto ai prodotti agroalimentari. È garanzia di qualità superiore, per il rispetto dei disciplinari di produzione e per i sistemi di tracciabilità fino all’origine. Il disciplinare identifica ad esempio la pezzatura, le tecniche di coltivazione, i metodi di lavorazione, la conservazione, l’etichettatura, l’imballaggio, il logo e anche l’identità territoriale (il legame esistente tra il prodotto e tradizioni locali).

Prodotti DOP e IGP

Ma quante delle eccellenze agroalimentari italiane appartengono al territorio laziale? Ad oggi, sono state riconosciute al nostro territorio 15 produzioni DOP e 11 IGP, che ho riportato qui sotto dall’elenco del Mpaaf (tralasciando i vini per una trattazione separata).

Elenco delle DOP

  1. Castagna di Valleranno (VT)
  2. Fagiolo Cannellino di Atina (FR)
  3. Mozzarella di bufala Campana (FR-LT-RM)
  4. Nocciola Romana (VT-RM)
  5. Olio di Canino (VT)
  6. Olio Colline Pontine (LT)
  7. Olio Sabina (RI-RM)
  8. Olio Tuscia (VT)
  9. Oliva di Gaeta (LT-FR-RM)
  10. Pecorino di Picinisco (FR)
  11. Pecorino Romano (FR-LT-RM-VT)
  12. Pecorino Toscano (VT)
  13. Peperone di Pontecorvo (FR)
  14. Ricotta Romana (RM-FR-VT-LT-RI)
  15. Salami italiani alla cacciatora (RM-FR-RI-LT-VT)
Olive di Gaeta-DOP

Elenco delle IGP

  1. Abbacchio romano (RM-FR-VT-LT-RI)
  2. Agnello del Centro Italia (RM-FR-VT-LT-RI)
  3. Carciofo Romanesco del Lazio (RM-VT-LT)
  4. Kiwi di Latina (LT-RM)
  5. Mortadella di Bologna (RM-VT-FR-LT-RI)
  6. Pane casereccio di Genzano (RM)
  7. Patata dell’Alto Viterbese (VT)
  8. Porchetta di Ariccia (RM)
  9. Prosciutto Amatriciano (RI)
  10. Sedano Bianco di Sperlonga (LT)
  11. Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale (FR-RI-VT)
Sedano Bianco di Sperlonga-IGP

Oltre a DOP, IGP e STG, che sono regolamentate a livello europeo, esiste un altro tipo di riconoscimento, a livello italiano, per i prodotti agroalimentari aventi metodi di produzione tradizionali, consolidati da almeno 25 anni e fortemente legati al territorio di origine, tanto da esprimerne l’identità. Queste produzioni, definite PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali), sono regolamentate, schedate e consultabili in un altro elenco tenuto dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (ultimo aggiornamento Febbraio 2020).

Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT)

Molti prodotti tradizionali sono alimenti e specialità di uso quotidiano. Ma talvolta, proprio per questo li diamo forse per scontati, nonostante il loro immenso valore agricolo e culturale, preferendo prodotti di importazione. Che si tratti di un ortofrutticolo, un lievitato, un formaggio o un piatto tipico, dietro ciascun prodotto c’è sempre una lunga storia di tradizioni, tecniche agricole e aneddoti a sfondo storico e sociale.

Un esempio è la tiella di Gaeta. La tiella di Gaeta rappresentava un pasto unico che si potesse conservare a lungo, per i pescatori e i commercianti che si imbarcavano per molti giorni. Per questo motivo la tiella di Gaeta si presenta con un ripieno ben condito, a base di verdura e pesce o di verdura e carne.

Tra i prodotti agroalimentari tradizionali del Lazio, oltre alla tiella di Gaeta ci sono anche le “Zauzicchie e Salam funnan”, la trippa di mare di Ponza, gli struffoli di Sezze e Lenola, la salsiccia al coriandolo di Monte San Biagio, la Gricia, le fettuccine, gli strozzapreti, il filone sciapo da 1 Kg (e altre 18 tipologie di pane, tra cui anche la panicella di Sperlonga).

Panicella di Sperlonga-PAT

La panicella di Sperlonga è un dolce tipico pasquale che ha una lunghissima tradizione e la sua preparazione è molto lunga, perché si lascia lievitare tre volte. L’impasto del pane si lascia prima lievitare per circa 4 ore con lievito naturale e viene detto “cresciuto”. Poi si aggiungono gli altri ingredienti (uova, latte, zucchero, burro, liquore all’anice, semi di anice, lievito di birra, lievito naturale e vanillina), si impasta e si lascia lievitare per diverse ore. Infine si riprende l’impasto per formare delle panicelle che si lasciano lievitare per altre ore e una volta cotte, il loro peso deve essere di 300g. Ma non finisce qui!

Fragole favetta di Terracina – PAT

Sono prodotti tradizionali del Lazio anche l’olio extravergine di oliva monocultivar Itrana, il pomodoro perino di Sperlonga, le fragole favetta di Terracina, i cocomeri pontini, le cicerchie di Campodimele, il pomodoro spagnoletta di Gaeta e Formia, il pomodoro fiaschetta di Fondi. Ma anche il broccolo romanesco, l’asparago di Tivoli, la carota di Fiumicino, l’orzo perlato dell’Alto Lazio, il farro, la patata di Leonessa, il lattarino del lago di Bracciano, la nocciola dei Monti Cimini, il visciolo dei Monti Lepini, le zucchine col fiore,… e così via!

Perché scegliere i prodotti locali

Detto questo, non c’è più alcun dubbio sull’ampia varietà che esiste tra le eccellenze agroalimentari del Lazio. Perché dunque acquistare le fragole nel mese di Gennaio, di importazione e senza sapore, quando invece nello stesso periodo dell’anno ci sono i kiwi di Latina IGP, o le arance bionde di Fondi? Quest’ultime sono sicuramente più gustose, di qualità superiore e anche più economiche proprio perché locali e di stagione. Per le fragole (quelle di Terracina ovviamente) attenderemo invece il mese di Aprile!

Dunque, sono almeno tre i motivi per preferire i prodotti del nostro territorio:

  1. per soddisfare il fabbisogno nutrizionale nel rispetto della biodiversità ambientale e della stagionalità, consumando al tempo stesso alimenti genuini, di stagione e di elevato profilo qualitativo e di sicurezza alimentare;
  2. per riscoprire le nostre radici storiche, arricchire la nostra cultura e rafforzare la nostra identità territoriale, essendo i prodotti locali frutto di una lunga tradizione;
  3. per valorizzare e premiare le piccole aziende locali, grazie alle quali il nostro patrimonio agroalimentare è conosciuto in tutto il mondo.

A te ora la scelta per un’alimentazione consapevole!

Ringrazio Erika, Gianni, Maria Vittoria e Ermanno per le foto